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di Stefan Ruzowitzky
voto: 6.5
Maga Martina e il libro magico del Draghetto – diretto dal Premio Oscar Stefan Ruzowitzky, nonché trasposizione cinematografica del celebre racconto omonimo scritto da Knister – pur nel suo svolgimento lineare e privo di sbavature e con la sua regia pulita e dinamica, non riesce a essere incisivo come precedenti lavori del genere.
Libri magici e bizzarri draghi volanti
Fresco di Oscar al Miglior Film Straniero (il primo Oscar in assoluto per l’Austria) conferito a Il Falsario – Operazione Bernhardt, il regista Stefan Ruzowitzky si è lanciato, appena due anni dopo, ossia nel 2009, in una nuova impresa dal respiro internazionale, completamente diversa dal lungometraggio che lo aveva reso famoso in tutto il mondo. E così, frutto di una coproduzione nientepopodimeno che tra Germania, Austria, Italia, Spagna e Regno Unito, ha preso vita il film per ragazzi Maga Martina e il Libro magico del Draghetto (titolo originale: Hexe Lilli – Der Drache und das magische Buch), trasposizione cinematografica del celebre racconto omonimo – il primo di una lunga saga – scritto da Knister (pseudonimo di Ludger Jochmann).
E se, fino a questo momento, Ruzowitzky, quale abile mestierante, nel corso della sua già lunga e prolifica carriera, ha già avuto modo di dimostrare la sua straordinaria capacità ad adattarsi a ogni qualsivoglia prodotto di genere gli si presenti davanti (non dimentichiamo che, inizialmente, il genere da lui prediletto era proprio l’horror, con conseguente nascita di prodotti come Anatomie e Anatomie 2), nel rapportarsi per la prima volta a un film per ragazzi dai chiari echi del fantastico, si è rivelato perfettamente all’altezza della situazione. Ma andiamo per gradi.
In tutto e per tutto fedele al racconto originale – seppur con le dovute semplificazioni del caso – Maga Martina e il Libro magico del Draghetto racconta le bizzarre vicende del draghetto Ettore, il quale, fedele servitore della maga buona Teodolinda (Pilar Bardem), ha il difficile compito di trovare un degno successore per la sua padrona, dal momento che quest’ultima è troppo anziana e non se la sente più di custodire il prezioso libro magico e di difenderlo dal pericoloso mago Geronimo (Ingo Naujoks). Durante le sue peregrinazioni, dunque, Ettore finirà per caso nella casa in cui abita la giovane Martina (Alina Freund) insieme a sua mamma (Anja Kling) e al fratellino Leo (Sami Herzog), con il quale litiga spesso. La ragazzina, tuttavia, gli sembra sin da subito troppo giovane. Sarà la persona giusta? Per scoprirlo, dovrà superare diverse prove in un periodo che dura ben novanta ore.
Con una struttura complessivamente classica e lineare, Maga Martina e il Libro magico del Draghetto si sviluppa in modo complessivamente pulito e privo di sbavature, grazie anche a una regia giovane e dinamica che ben sa gestire i non pochi effetti speciali (per una produzione così importante addirittura la Disney ha messo a disposizione i suoi potenti mezzi) e che si contrappone evidentemente all’approccio adottato nel precedente Il Falsario – Operazione Bernhardt, dove un copioso uso di camera a spalla è tra i marchi di fabbrica dell’intero lungometraggio.
Al via, dunque, vertiginose carrellate, ribaltamenti di macchina (soprattutto nei momenti riguardanti i voli del draghetto), animali che appaiono di punto in bianco nella stanza della giovane protagonista, aule scolastiche che si allagano durante i compiti in classe, mostri di ogni genere, stanze che si ribaltano e si capovolgono magicamente e tanti, tantissimi colori. Perché, di fatto, Maga Martina e il Libro magico del Draghetto – perfettamente in linea con i canoni dei lungometraggi pensati esclusivamente per un pubblico di giovanissimi – conosce alla perfezione il linguaggio che può piacere a questi ultimi e, anche se – e forse è questa la pecca maggiore del presente lungometraggio – la storia in sé nulla toglie e nulla aggiunge a quanto realizzato in passato – sia cinematograficamente che da un punto di vista prettamente letterario – questa fatica di Ruzowitzky vanta come elemento maggiormente degno di interesse proprio la trasformazione – per opera del pericoloso mago Geronimo – degli adulti in esseri quasi lobotomizzati, intenti solo a lavorare e a dedicarsi ad attività in cui sono coinvolti in prima persona televisori e computer e che si muovono meccanicamente, lentamente, quasi come se fossero diventati dei veri e propri zombie (ed è qui che la passione di Ruzowitzky per l’horror si fa sentire forte e chiara).
Una trasformazione, la presente, che si colloca perfettamente in un contesto attuale e contemporaneo, in cui le macchine tendono a sostituirsi sempre più al lavoro dell’uomo, diventando le vere protagoniste della vita di ognuno di noi. Un concetto, il presente, che, a suo tempo, era stato predetto da John Carpenter nel suo capolavoro Essi vivono (1988) e che qui, in Maga Martina e il Libro magico del Draghetto, viene reiterato in modo pulito e mai didascalico o ridondante.
Eppure, come già affermato, il presente lungometraggio, pur nel suo svolgimento lineare e privo di sbavature, non riesce a essere incisivo come precedenti lavori del genere. “Colpa”, forse, dell’enorme mole di lungometraggi per ragazzi o fantasy già prodotti negli anni scorsi? “Colpa” della mancanza di necessario mordente dell’intero lavoro? Può darsi. Fatto sta che, malgrado le buone intenzioni iniziali, a quanto pare, questa simpatica Maga Martina – le cui vicende sono state messe in scena nuovamente in Maga Martina 2 – Viaggio in India (2011) e Maga Martina 3 (2017) – non riesce a reggere il confronto con il ben più noto e carismatico Harry Potter. Ma questa, ovviamente, è un’altra storia.
Titolo originale: Hexe Lilli – Der Drache und das magische Buch
Regia: Stefan Ruzowitzky
Paese/anno: Germania, Italia, Austria, Spagna, Regno Unito / 2009
Durata: 90’
Genere: fantastico, family, commedia
Cast: Alina Freund, Sami Herzog, Michael Mittermeier, Pilar Bardem, Ingo Naujoks, Anja Kling, Yvonne Catterfeld, Karl Markovics, Erwin Steinhauer, Adele Neuhauser, Theo Trebs, Leonard Boes, Antonia von Melville, Antonia Cäcilia Holfelder, Irm Hermann, Marie-Lou Bäumer, Julia Luckstadt, Alexander Tanzer, Erik Jan Rippmann
Sceneggiatura: Knister, Stefan Ruzowitzky, Ralph Martin, Armin Toerkell
Fotografia: Peter von Haller
Produzione: Dor Film, Blue Eyes Fiction, Buena Vista International, Studio Babelsberg, Trixter Film
Distribuzione: Walt Disney Motion Pictures
Data di uscita: 12/02/2010