Mese: Aprile 2019

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BREATHING

Come lo stesso titolo sta a suggerire, in Breathing, opera prima di Karl Markovics, l’aria è, dopo l’acqua, il secondo elemento centrale all’interno del presente lavoro. Costretto in un mondo poco consono alla sua età e che non sembra affatto appartenergli, Roman si sente soffocare e, pur non avendo le branchie, paradossalmente è proprio sott’acqua che riesce a respirare davvero, trovando una propria, insolita dimensione.

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THE CITY WITHOUT JEWS

Il 1924, anno in cui The City without Jews viene girato e per la prima volta proiettato al pubblico, è un anno cruciale. Soltanto pochi mesi più tardi, infatti, Adolf Hitler pubblicherà il Mein Kampf, dando vita a sentimenti rimasti, sino a quel momento, (non troppo) sopiti. L’autore del romanzo – Hugo Bettauer, che, qui, ha collaborato, insieme a Breslauer e a Ida Jenbach anche alla stesura della sceneggiatura – dal canto suo aveva già messo in scena ben due anni prima una delle tante possibili conseguenze di tale risentimento latente. E lo aveva fatto nella forma forse più scomoda di tutte: la satira.

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LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE – CINEMA AL PRATER DI VIENNA

Dopo la prima proiezione cinematografica in Austria, I viennesi erano entusiasti di questa nuova invenzione, al punto da eleggerla a uno dei loro svaghi preferiti. Quale azione più urgente, dunque, di quella di creare ad hoc nuove sale cinematografiche, in modo da permettere a un numero sempre maggiore di spettatori di fruire di tale, entusiasmante intrattenimento? Ed ecco che, a questo punto, è entrato in gioco il nostro amato Prater…

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HEIDI

Heidi di Werner Jacobs è una favola gradevole e fortemente semplificata, se si pensa al romanzo della Spyri a cui è ispirata, che, oggi come oggi, ci appare un prodotto pensato quasi esclusivamente per un pubblico di giovani e di giovanissimi, all’interno del quale non vi sono mai veri cattivi. Ogni personaggio, dunque, è spinto da personali, forti motivazioni che, al termine della visione, vengono benevolmente giustificate.

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IL SETTIMO CONTINENTE

In Il settimo Continente, opera prima per il cinema di Michael Haneke, ciò a cui assistiamo è il progressivo e repentino disgregamento della famiglia borghese contemporanea osservato e trattato con fare quasi schnitzleriano, con tanto di sorda violenza onnipresente ma mai realmente rappresentata davanti ai nostri occhi. Tema costante, questo, all’interno della nutrita filmografia hanekiana.

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IL TERZO UOMO – L’ALTRO VOLTO DI VIENNA

Ne Il terzo Uomo di Carol Reed, Vienna viene rappresentata con un duplice volto che può essere associato ora a Holly Martins, ora a Harry Lime. La Vienna di Martins è una Vienna “di facciata”, dove la cultura è ostentata e dove lo straniero, accolto con cordialità, viene guardato costantemente con sospetto. Dall’altro canto, la Vienna di Lime è una Vienna sotterranea, popolata più da ombre che da luce. La Vienna dell’illegalità, del crimine, la Vienna meno nota, ma che, ugualmente, è più che mai viva e pulsante. 

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HOW I TAUGHT MYSELF TO BE A CHILD

How I taught myself to be a child, per la regia di Rupert Henning, è un film che spesso vacilla, che tende a girare a vuoto a causa dei molteplici snodi narrativi al proprio interno, che va sovente sopra le righe. Eppure, a tutto ciò, si aggiungono una vitalità e una freschezza rappresentate ottimamente dal giovane, vivace e straordinariamente posato allo stesso tempo Valentin Hagg nel ruolo del protagonista. Vero e proprio valore aggiunto all’intero lavoro.

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QUATTRO IMPERATORI AL CINEMA

In occasione della prima Esposizione Internazionale di Caccia, l’imperatore Guglielmo II di Prussia e Germania si è recato a Vienna nel 1910 e, insieme all’imperatore Francesco Giuseppe, è andato in visita ufficiale presso un cinematografo del Prater…