Non si può uscire indenni dopo la visione di Models (così come, d’altronde, dopo ogni altra opera di Ulrich Seidl). Ed è proprio questo che lo stesso regista dichiaratamente vuole: colpire, scuotere, rapire lo spettatore senza paura che lo stesso si faccia troppo male.
In Chaos, la regista Sara Fattahi, con una messa in scena che mal cela la sua scarsa esperienza dietro la macchina da presa, è caduta più di una volta in banali manierismi, soprattutto nel momento in cui ha voluto conferire all’intero lavoro un tono fortemente (e non sempre giustificatamente) contemplativo.