This post is also available in:
Deutsch (Tedesco)
English (Inglese)
L’Austria in Germania
In qualità di festival internazionale, la Berlinale ha sempre dedicato molta attenzione alla cinematografia austriaca, inserendo ogni anno più di un lungometraggio appartenente a tale categoria. E così è stato, infatti, anche per questa Berlinale 2018 – che ha avuto luogo dal 15 al 25 febbraio 2018 – dove, all’interno di un programma tanto vasto quanto particolarmente interessante, è quasi sempre presente almeno un film austriaco in concorso. Per non parlare, ovviamente, delle numerose e variegate sezioni collaterali.
E così, all’interno di questa 68° Berlinale – sotto la direzione artistica di Dieter Kosslick – vediamo concorrere per il tanto ambito Orso d’Oro – di fianco a lungometraggi come Dovlatov di Aleksej German Jr., L’Isola dei Cani di Wes Anderson, Utoya, 22. Juli di Erik Poppe, La Donna dello Scrittore di Christian Petzold e molti altri ancora – 3 Days in Quiberon, per la regia di Emily Atef, nonché frutto di una coproduzione tra Austria e Germania.
Ma non finisce qui. Numerose sono, infatti, le sezioni collaterali presenti all’interno della storica manifestazione cinematografica. E quest’anno, all’interno di una di esse – Panorama – sono presenti ben due lungometraggi provenienti direttamente dall’Austria: L’Animale, opera seconda di Katharina Mückstein, e Styx, per la regia del tedesco Wolfgang Fischer, nonché seconda coproduzione tra Austria e Germania all’interno della presente edizione.
Dal tema non particolarmente nuovo, ma indubbiamente ricco di spunti è, invece, il lungometraggio The Interpreter, diretto da Martin Sulik, prodotto contemporaneamente da Austria, Slovacchia e Repubblica Ceca e presente all’interno della sezione Berlinale Special.
Infine, a concludere questa breve carrellata di lungometraggi austriaci di questa 68° Berlinale, v’è il lungometraggio Departure, diretto e interpretato da Ludwig Wüst e presentato all’interno della sezione Forum, la sezione più sperimentale dell’intero festival.
E così, anche in questa edizione, l’offerta si è rivelata tanto interessante quanto variegata, con tanto di gradite contaminazioni da diverse nazioni. Il tutto all’interno di un festival cinematografico che, su tutti, si è sempre contraddistinto per l’ottima organizzazione, oltre che per la capacità di far sentire ogni volta a casa i propri accreditati, all’interno dell’intima, piccola e accogliente Marlene Dietrich Platz, storica sede della tanto amata Berlinale.
Di seguito, i lungometraggi austriaci presentati in occasione della 68° Berlinale.