Con Le Formiche di Mida, Edgar Honetschläger ha dato vita a un lungometraggio del tutto originale e sorprendente, a un lungometraggio che non ci si aspetta, che tratta sapientemente temi universali assumendo, al contempo, una forma del tutto personale. Alla Diagonale’23.
Cave Painting è una vera e propria esperienza visiva. Un film essenziale che in soli quindici minuti ci racconta passato e presente della nostra tanto amata arte cinematografica. Passato e presente che si incontrano, si confondono, si fondono e tracciano, insieme, un quadro esaustivo di ciò che il cinema ha saputo realizzare in poco più di un secolo. Alla Diagonale’23.
ABC è un viaggio in continuo divenire verso un futuro ricco di nuove scoperte e di nuovi modi di intendere l’arte e la realtà. Il ricordo di tempi passati e di come siamo diventati ciò che siamo oggi. Una vera e propria dichiarazione d’amore alla vita, all’amicizia, al Cinema. Alla Diagonale’23.
Con 2551.02 – The Orgy of the Damned, Norbert Pfaffenbichler ha ulteriormente confermato il suo talento nel giocare con nuovi modi di intendere la messa in scena stessa, ispirandosi a quanto realizzato dalle origini del cinema, ma creando, al contempo, qualcosa di totalmente nuovo e personale. Alla Diagonale’23.
Viktoria Schmid ci ha regalato con questo suo piccolo e importante NYC RGB una delle tante declinazioni del cinema stesso. Una dimostrazione di come fare cinema sia, in realtà, un atto politico, di come la pellicola non invecchi mai, di come con tanta voglia di sperimentare e di percorrere nuove strade sia possibile realizzare ogni volta qualcosa di nuovo. Alla Diagonale’23.
Vienna Table Trip si presenta a noi quasi come una favola senza tempo, come una piccola realtà in cui passato e presente si incontrano per dare vita a qualcosa di unico. Nel frattempo, una delicata musica minimalista ci accompagna durante il “viaggio”. Da grande maestro dell’animazione qual è, Virgil Widrich ancora una volta ha dato vita a un piccolo e prezioso gioiello del cinema austriaco d’avanguardia.
Arnulf Rainer di Peter Kubelka è uno dei pochi film metrici nella storia del cinema. In poco meno di sette minuti, vediamo lo schermo ora bianco, ora nero, mentre, nel frattempo, si alternano sapientemente silenzio e rumore bianco. Nel frattempo, ciò che vediamo e percepiamo è qualcosa di unico.
Mountain Trip è un piccolo, raffinato miriorama attraverso cui il regista ha voluto mostrarci l’essenza dell’Austria secondo numerosi cliché diffusi in tutto il mondo. Sulle cartoline, di volta in volta, riusciamo a distinguere montagne, casette, campanili di chiese che spiccano su tutto, ma anche grandi prati verdi e laghi. E così, tante cartoline stanno a comporre un unico, continuo paesaggio.
Il messaggio arriva forte e chiaro. E un profondo pessimismo fa immediatamente da protagonista assoluto. Hardly Working rientra appieno nei canoni e nello stile delle opere del collettivo Total Refusal e attraverso una messa in scena del tutto originale e soggettiva traccia un sincero e tristemente realista affresco del mondo in cui viviamo. Alla Viennale 2022.
Neue Fenster è una sorta di “ritorno alle origini”, quando ancora bisognava familiarizzare con questa nuova, bizzarra invenzione che era il cinematografo. Proprio come la luce del proiettore illumina lo schermo, anche la luce che entra dalle nuove finestre a casa di vom Gröller sta per offrirci non uno, ma tanti nuovi spettacoli. Alla Viennale 2022.