Genere: fantastico

aiuto-ho-ristretto-la-prof-2015-hilfe-ich-hab-meine-lehrerin-geschrumpft-unterwaldt-recensione

AIUTO, HO RISTRETTO LA PROF!

Aiuto, ho ristretto la Prof! è un film dal respiro internazionale che si ispira palesemente al cinema d’intrattenimento statunitense contemporaneo e che punta molto anche su una copiosa distribuzione all’estero. Eppure, nonostante ciò, non possiamo non notare un approccio quasi televisivo che, insieme a effetti speciali talvolta eccessivamente posticci, rende il tutto facilmente dimenticabile.

the-unfish-1997-der-unfisch-dornhelm-recensione

THE UNFISH

The Unfish è un lungometraggio decisamente originale per quanto riguarda la filmografia austriaca. Il regista Robert Dornhelm, dal canto suo, si è chiaramente interessato a ciò che veniva realizzato al di fuori dei confini nazionali, mostrando particolare curiosità nei confronti dei fantasy anni Ottanta.

zalesie-2018-virgin-woods-zborowska-recensione

ZALESIE

In Zalesie, la regista punta tutto sulla potenza delle immagini. E mentre, in apertura del cortometraggio, l’immagine della giovane protagonista che gioca a trattenere il fiato sott’acqua, distesa sul letto di un fiumiciattolo, ci ricorda immediatamente l’Ophelia shakespeariana dipinta da John Everett Millais, la magnificenza del paesaggio, della sua fitta vegetazione e dei suoi corsi d’acqua ci rimanda al cinema di Andrej Tarkovskij e, nello specifico, al suo L’Infanzia di Ivan.

ghosthunters-gli-acchiappafantasmi-2015-gespensterjaeger-baumann-recensione

GHOSTHUNTERS – GLI ACCHIAPPAFANTASMI

Il problema principale di un film come Ghosthunters – Gli Acchiappafantasmi, diretto da Tobi Baumann, è proprio questo: lo scadere, man mano che ci si avvicina al finale, nel patetico, con dialoghi eccessivamente forzati che vanno, così, a completare una sceneggiatura che, dopo tanti, tantissimi preamboli, trova una soluzione talmente semplificata da risultare pericolosamente frettolosa e decisamente raffazzonata.

how-i-taught-myself-to-be-a-child-2019-wie-ich-lernte-bei-mir-selbst-kind-zu-sein-henning-recensione

HOW I TAUGHT MYSELF TO BE A CHILD

How I taught myself to be a child, per la regia di Rupert Henning, è un film che spesso vacilla, che tende a girare a vuoto a causa dei molteplici snodi narrativi al proprio interno, che va sovente sopra le righe. Eppure, a tutto ciò, si aggiungono una vitalità e una freschezza rappresentate ottimamente dal giovane, vivace e straordinariamente posato allo stesso tempo Valentin Hagg nel ruolo del protagonista. Vero e proprio valore aggiunto all’intero lavoro.