Im Augenblick. Die Historie und das Offene gioca con sensazioni e percezioni, è costantemente alla ricerca di nuove forme di messa in scena, non ha paura di osare o di esagerare. Il giallo della fotografia sta quasi a suggerirci un pericolo imminente. E se il pericolo fosse rappresentato dall’uomo stesso?
In The Bosom Friend Ulrich Seidl ci ha ancora una volta regalato un personaggio di cui non ci dimenticheremo facilmente. Un personaggio che sembra quasi appartenere a un mondo a sé e che – proprio secondo alcune affermazioni del regista stesso – dopo aver rinunciato a ogni forma di guadagno o di relazioni sociali, potrebbe anche aver trovato a suo modo la libertà.
That’s All è un viaggio emozionante e commovente tra passato e presente, in cui frammenti di quotidianità ci vengono mostrati quasi a mo’ di vecchie fotografie. Tizza Covi e Rainer Frimmel, ancora una volta, hanno reso viva sullo schermo una realtà che sembra quasi far parte di un mondo a sé. Ancora una volta, come di consueto nelle loro opere, ciò che ci viene raccontato assume quasi le sembianze di una favola.
In Ulrich Seidl – A Director at Work Constantin Wulff ci permette di “guardare dietro le quinte”, di conoscere meglio uno dei cineasti più controversi e apprezzati in tutta l’Austria, di comprendere appieno il suo modo di lavorare, sia su un set cinematografico che in teatro.
In Paradise! Paradise! due culture vengono messe a confronto attraverso i loro colori, i loro suoni, le strade delle città. Diversi linguaggi divengono immediatamente una lingua universale, divengono immediatamente cinema. Alla Diagonale’22.
Just be there è una preziosa testimonianza di una delle tante manifestazioni della Bellezza in senso ampio. Un documentario realistico, poetico e contemplativo allo stesso tempo, che ha reso immortali momenti ormai appartenenti al passato. Alla Diagonale’22.
In A Pile of Ghosts la regista sviluppa la storia di una città futura su due livelli: da un lato, un approccio prettamente documentaristico ci mostra ciò che sta accadendo e lascia che le immagini parlino da sé. Dall’altro canto, invece, due attori fanno da protagonisti assoluti. Inizialmente si presentano a noi durante i loro provini, poi, successivamente, diventano abitanti immaginari di una città immaginaria. Alla Diagonale’22.
In Good Life Deal la regista Samira Ghahremani ha colto ogni più sottile sfumatura del rapporto tra i due protagonisti. Le ambientazioni si distinguono per colori allegri e accesi, la casa in cui i due vivono è piccola ma accogliente, le strade del loro quartiere sono pulite e pittoresche e ricordano quasi il set di un film. Tutto troppo perfetto? Indubbiamente. Alla Diagonale’22.
Room without a View è un documentario doloroso, eterogeneo, colorato. I colori delle protagoniste, i loro abiti, le loro culture così vive e pulsanti si contrappongono fortemente agli ambienti sterili, ai bianchi corridoi dei loro alloggi, alla vita “priva di luce” che le stesse sono costrette a vivere. Alla Diagonale’22.
In poco più di tre minuti, Ein Spaziergang durch Graz – forte di una regia il più possibile essenziale – riesce a farci vivere la storia della capitale della Stiria, mantenendo un tono quasi impersonale e decisamente didattico e didascalico.