Non è un film con molte pretese, Aiuto, ho ristretto Mamma e Papà!. Nemmeno per quanto riguarda i vari risvolti di sceneggiatura. La storia si svolge in modo spesso prevedibile, seppur con buoni ritmi, e il giovane pubblico sembra essere contento così.
Aiuto, ho ristretto la Prof! è un film dal respiro internazionale che si ispira palesemente al cinema d’intrattenimento statunitense contemporaneo e che punta molto anche su una copiosa distribuzione all’estero. Eppure, nonostante ciò, non possiamo non notare un approccio quasi televisivo che, insieme a effetti speciali talvolta eccessivamente posticci, rende il tutto facilmente dimenticabile.
Aiuto, ho ristretto i miei Amici! si ispira chiaramente all’ormai cult Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. Ma se i nostalgici di tale pellicola – così come dei gloriosi anni Ottanta – sperano di rivivere le stesse sensazioni provate durante la visione del film di Joe Johnston, le loro aspettative verranno inevitabilmente deluse.
The School of magical Animals diverte, ma non troppo, appassiona, ma non troppo. E, in questo modo, rischia pericolosamente di finire nel dimenticatoio già poco tempo dopo la sua uscita in sala.
Fast Film. “Quasi un film”. Così Virgil Widrich ha voluto chiamare questa sua piccola e preziosa opera. E più che una vera e propria dichiarazione d’amore alla storia del cinema e, più in generale, al mondo della settima arte stessa, questo breve cortometraggio sta a rappresentare una delle tante declinazioni che il cinema può assumere, forte di un ricercato lavoro che vede stop motion e computer grafica coesistere in armonia.
In Austria2Australia è un montaggio eccessivamente selettivo – unito a un commento musicale praticamente onnipresente che contribuisce a conferire al tutto un taglio prettamente televisivo – a far perdere all’intero lavoro gran parte della propria verve e del proprio carattere. Malgrado le numerose potenzialità.
Rispecchiando appieno i canoni del prodotto televisivo a buon mercato in cui sin troppo spesso ci si imbatte nell’ambito delle produzioni tedesche, North Face – Una Storia vera – frutto di una coproduzione tra Germania, Austria e Svizzera e diretto dal tedesco Philipp Stölzl, mal sa sfruttare le ghiotte occasioni che gli si presentano (prima fra tutte, la stessa scalata intrapresa dai quattro protagonisti), rendendo il tutto eccessivamente piatto e privo di ritmo.
In pochi sapranno che uno dei periodi di maggior fioritura della cinematografia austriaca sono proprio gli anni Venti. In questo periodo, infatti, in Italia e in Austria venivano prodotti principalmente film a carattere biblico o epico. Questo è il caso (volendo restare all’interno dei confini austriaci) del presente Samson and Delilah – diretto nel 1922 dall’ungherese Alexander Korda – così come del celeberrimo Sodom and Gomorrah, firmato Michael Curtiz.
Abel il figlio del vento, per la regia di Gerardo Olivares e Otmar Penker è una favola senza tempo che presenta al suo interno non pochi elementi che lo rendono inevitabilmente retorico e melenso.