Proprio com’è stato in Love Machine, anche in Love Machine 2 una serie di gag vanno ad arricchire una sceneggiatura a volte un po’ troppo prevedibile, ma che, nel complesso riesce a regalare allo spettatore un’ora e mezza di risate. Il carisma di Georgy (e, ovviamente, del bravo Thomas Stipsits) è il vero fulcro attorno a cui ruota tutto il film.
Nessuno è realmente innocente o del tutto colpevole, in La Rapina. O, meglio ancora, ognuno dei tre personaggi è vittima e carnefice allo stesso tempo. E questo lungometraggio di Florian Flicker si distingue innanzitutto per un buon lavoro di scrittura, grazie al quale momenti di tensione si alternano sapientemente a scene ben più leggere.
Suddiviso principalmente in una serie di gag a volte un po’ troppo prevedibili e che scadono pericolosamente nel già visto, Love Machine risente parecchio di una sceneggiatura decisamente debole, i cui risvolti si possono già facilmente immaginare dopo pochi minuti dall’inizio del lungometraggio. Nonostante il carisma del bravo Thomas Stipsits nel ruolo del protagonista.
Superworld – opera seconda dell’attore e regista Karl Markovics – mette in scena una vera e propria esperienza mistica, insieme alla riscoperta di un rapporto d’amore considerato, ormai da troppi anni, irrimediabilmente spento. Eppure, malgrado gli argomenti trattati, Markovics non vuole assolutamente esporre determinate tesi in merito, lasciando allo spettatore una grande libertà di interpretazione.
È un maldestro approccio registico che ha fatto di un lavoro come Erik & Erika di Reinhold Bilgeri un prodotto piatto, dal taglio prettamente televisivo, che, malgrado gli interessanti spunti iniziali, finisce inevitabilmente per perdere di mordente persino nei momenti chiave.