Chi è la vittima e chi il carnefice, alla fine dei giochi, in questa singolare versione dei fatti messa in scena da Angela Summereder? Al di là di come siano andate realmente le cose, nessuno è realmente senza macchia nel presente Zechmeister. E, in fin dei conti, il dito viene puntato soprattutto contro una società ipocrita e perbenista, pronta ad accusare chiunque gli capiti a tiro, pur di vedere da lontano quali conseguenze nasceranno da determinate azioni.
Se VALIE EXPORT (al secolo Waltraud Lehner) con le sue fotografie, le sue installazioni e le sue videoinstallazioni è diventata, dagli anni Settanta, famosa nel mondo intero, non doveva passare molto tempo prima del suo debutto nell’ambito della settima arte. Invisible Adversaries, realizzato nel 1976, è, dunque, il suo primo lungometraggio, in cui appaiono, evidenti, numerose contaminazioni con altre forme d’arte.
La visione di un lungometraggio come Exit…but no Panic, primo lavoro per il cinema di Franz Novotny, può essere paragonata a un giro sulle montagne russe. Irriverente, scioccante, spiazzante, divertente e divertito, il presente prodotto è diventato un vero e proprio cult all’interno della cinematografia austriaca.