In Hotel Rock’n’Roll non si sa mai cosa aspettarsi e di fianco a divertenti equivoci, a poliziotti maldestri, ad “amori impossibili” e ad autovelox pronti a scattare fotografie a tradimento, c’è sempre il tempo per una serata insieme a vecchi e nuovi amici, cantando e bevendo allegramente.
Non è un film con molte pretese, Aiuto, ho ristretto Mamma e Papà!. Nemmeno per quanto riguarda i vari risvolti di sceneggiatura. La storia si svolge in modo spesso prevedibile, seppur con buoni ritmi, e il giovane pubblico sembra essere contento così.
Aiuto, ho ristretto la Prof! è un film dal respiro internazionale che si ispira palesemente al cinema d’intrattenimento statunitense contemporaneo e che punta molto anche su una copiosa distribuzione all’estero. Eppure, nonostante ciò, non possiamo non notare un approccio quasi televisivo che, insieme a effetti speciali talvolta eccessivamente posticci, rende il tutto facilmente dimenticabile.
La lotta operaia, la necessità di “diventare adulti”, ma anche – e soprattutto – i tormenti d’amore fanno da protagonisti assoluti in Taking it back. Andreas Schmied, dal canto suo, da sempre con una grande predisposizione per le commedie d’intrattenimento, ha tentato un mix tra discorso sociale e componente sentimentale prestando a quest’ultimo aspetto un’attenzione maggiore.
The Hawk è un lungometraggio bizzarro, irriverente e dal taglio eccessivamente televisivo, che attraverso una storia semplice e complessa allo stesso tempo, si interroga su determinate dinamiche famigliari e su equilibri precari che rischiano di rompersi per sempre nel momento in cui il passato torna a bussare alla porta. Alla Diagonale’22.
Aiuto, ho ristretto i miei Amici! si ispira chiaramente all’ormai cult Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. Ma se i nostalgici di tale pellicola – così come dei gloriosi anni Ottanta – sperano di rivivere le stesse sensazioni provate durante la visione del film di Joe Johnston, le loro aspettative verranno inevitabilmente deluse.
Nel film Sargnagel – diretto da Sabine Hiebler e Gerhard Ertl – non si sa mai dove finisca la finzione e dove inizi la realtà. Si tratta di un semplice lungometraggio? Di un documentario? Probabilmente entrambe le cose. O forse nessuna delle due? Alla Diagonale 2021.
Anche se, al giorno d’oggi, di prodotti che somigliano come una goccia d’acqua al nostro Party hard die young ne sono stati realizzati davvero tanti, bisogna riconoscere al giovane regista Dominik Hartl – da sempre appassionato di horror – di aver tentato, a suo modo, una lettura e una messa in scena del tutto personali.