
THE WHORE’S SON
The Whore’s Son è la storia di un disperato amore madre-figlio. Un continuo rincorrersi senza mai riuscire a incontrarsi. Un rapporto di amore-odio che, spesso, può portare alle più estreme soluzioni.
The Whore’s Son è la storia di un disperato amore madre-figlio. Un continuo rincorrersi senza mai riuscire a incontrarsi. Un rapporto di amore-odio che, spesso, può portare alle più estreme soluzioni.
I buoni sentimenti e le storie a lieto fine, si sa, sono sempre graditi. Soprattutto in periodo natalizio. E anche se Das Glück ist ein Vogerl non brilla per particolari trovate o virtuosismi registici, funziona soprattutto per le ottime performance dell’intero cast.
Aiuto, ho ristretto i miei Amici! si ispira chiaramente all’ormai cult Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. Ma se i nostalgici di tale pellicola – così come dei gloriosi anni Ottanta – sperano di rivivere le stesse sensazioni provate durante la visione del film di Joe Johnston, le loro aspettative verranno inevitabilmente deluse.
Poppitz è esilarante, irriverente, non ha paura di mettere in mostra abitudini e difetti della classe altoborghese e, nel raccontarci le disavventure del povero Gerry, traccia un esaustivo affresco della società contemporanea. Una società superficiale che si preoccupa soltanto di “apparire” e che vede nel lusso la soluzione a ogni qualsivoglia problema.
Fox in a Hole può essere considerato un film sull’incomunicabilità che viene superata soltanto nel momento in cui si scopre un particolare linguaggio comune. E così entra in gioco finalmente la musica.
Ritmi serratissimi, un montaggio impeccabile, un’apparente routine quotidiana che apre il lungometraggio stanno immediatamente a darci l’idea di un film d’azione al cardiopalma, data anche – e soprattutto – la particolare ambientazione scelta dal regista. E, di fatto, di azione in Cops ce n’è quanta ne vogliamo. Eppure, il presente lungometraggio non è solo questo.
A provare a mettere in scena la crisi di una coppia che non può avere figli ha pensato la regista Ulrike Kofler nella sua opera prima La Vita che volevamo (titolo originale: Was wir wollten), tratto dal racconto Der Lauf der Dinge di Peter Stamm, distribuito da Netflix e presentato dall’Austria agli Oscar 2021 come candidato in qualità di Miglior Film Straniero.
Se, da un lato, Twinni ci sembra, registicamente parlando, un po’ naïf, ecco che è soprattutto una fotografia curatissima e dai toni prevalentemente pastello a riportarci immediatamente negli anni Ottanta, per una serie di immagini poetiche e nostalgiche senza mai risultare eccessive o stucchevoli.
Quello a cui assistiamo in Superegos è un vero e proprio crescendo. Di emozioni e di situazioni estreme. E il lungometraggio – che si basa soprattutto sulle ottime performance di André Wilms e di Georg Friedrich – non perde di credibilità, ma, al contrario, forte di uno script che non ha particolari pretese se non quelle di ridere su ciò che ha reso “celebri” nazioni come l’Austria e la Germania, riesce a mantenere un buon ritmo per tutta la sua durata. Persino quando il finale sembra un po’ troppo frettoloso.
Indien è la storia di una grande amicizia. Di un’amicizia talmente forte che è in grado di superare ogni qualsivoglia condizione avversa. Josef Hader e Alfred Dorfer, dal canto loro, hanno effettuato un ottimo lavoro di scrittura, perfettamente in grado di coniugare insieme la commedia e la tragedia, per una profonda e mai scontata riflessione sulla vita, sulla morte e sull’importanza dei rapporti interpersonali.